mercoledì 21 ottobre 2009

LA PIEVE DI PREDAPPIO

La pievedi San Cassiano, situata su un angolo del cimitero monumentale di Predappio, risale al XI secolo. Le prime citazioni relative alla pieve risalgono al 1001, ma la tradizione popolare vuole che il complesso religioso sia sorto nel V secolo d. C. per volontà di Galla Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio che da Ravenna guidò l'Impero Romano d'Occidente.
Più probabile l'origine attribuita all'iniziativa dei primi cristiani che la costruirono sulle fondamenta di un preesistente tempio pagano.
Nominata anche come basilica, ebbe, almeno fino al '600, grande importanza religiosa ed amministrativa. Gravemente danneggiata, fu sottoposta ad un profondo rifacimento baroccheggiante e nuovamente consacrata nel 1643. Un ulteriore restauro si registra nel 1863.L'ultimo rifacimento, iniziato nel 1930 e concluso nel 1934, ha ridato alla chiesa il suo profilo romanico.Per la ricostruzione stilistica, curata dagli architetti Icchia e Corsini, fu scelta la strada dei criteri analogici adottando come modelli di rifacimento le basiliche paleocristiane di Ravenna. L'erezione dei muri perimetrali vide la riutilizzazione del materiale lapideo trovato in loco.

la pieve ha una bella facciata con portale sormontato da bifora ed un elegante campanile.



All'interno si segnalano i due altari, la fonte battesimale ed un crocifisso, posto sull'altare maggiore, che risulta essere opera di un allievo del Beato Angelico.


La parte più antica della chiesa è però la cripta. Forse di origine bizantina, custodisce un'esposizione documentaria e fotografica della storia della Pieve.


L'abside






domenica 18 ottobre 2009

LA PIEVE DI NOVAFELTRIA

( dal web)


Nel territorio feretrano erano in piedi 25 chiese-madri, le "pievi", comprendenti varie parrocchie e punto di riferimento per il Battesimo di tutti i bambini del territorio.
L'attuale chiesa parrocchiale di Novafeltria è costruita sul perimetro di un'antica "pieve". Qui erano portati al Battesimo i bambini di Talamello, Perticara, Sartiano e Torricella.

SAN PIETRO IN CULTO è il nome della pieve,in onore dell'apostolo Pietro: varie pievi si trovano lungo la strada marecchiese, che porta al Passo di Viamaggio in direzione di Roma: a Pietracuta, a Novafeltria, a Ponte Messa di Pennabilli . Forse per influsso di Ravenna, dove, secondo la tradizione, è vissuto il vescovo Sant'Apollinare, discepolo di San Pietro, le popolazioni feretrane hanno scelto il grande apostolo e primo papa come patrono locale.
Ma "in culto" che cosa significa? Semplicemente "pieve costruita in terreno coltivato", cioè in mezzo agli orti, non in mezzo agli alberi di un bosco.










giovedì 15 ottobre 2009

LA PIEVE DI POLENTA



La pieve romanica di Polenta, dedicata a San Donato e di cui si ha notizia dal 911, è stata resa celebre dalla poesia "La chiesa di Polenta" di Giosuè Carducci, in cui il poeta ricorda l’ospitalità ricevuta da Dante da parte di Guido da Polenta. "forse qui Dante inginocchiossi?"



La pieve si presenta a forma di basilica con travature scoperte. Le colonne, presumibilmente di origine longobarda, sono grosse e rotonde a strati di mattoni e pietra locale, con capitelli molto originali.




L'altare maggiore presenta un raffinato palio di marmo, ornato di croce latina e bassorielievi, di provenienza greca (del VII sec., restaurato nel 1960).

Pregevole anche la cripta, divisa in tre serie di volte da semplici colonne; era rimasta a lungo interrata ed é stata recuperata dal restauro del 1960.






Sul sagrato, dove un'erma ricorda il Carducci, nei mesi di maggio e settembre professori e letterati di prestigio si alternano nella lettura e commento della Divina Commedia. Il secondo sabato di settembre si ripete invece il raduno carducciano.





Sul muro della canonica vari stemmi tracciano la storia delle dominazioni e delle famiglie che hanno governato nelle terre di Romagna.



martedì 13 ottobre 2009

LA PIEVE DI SAN LEO

La tradizione attribuisce al santo dalmata Leone la costruzione di una chiesa dedicata all’Assunzione di Maria (III – IV sec.) dove ora sorge la Pieve, al cui interno si trova appunto il Sacello di San Leone.

La muratura esterna, in conci d'arenaria, calcare e pietre d'altra natura, è scandita da lesene originate da uno zoccolo più ampio conformato a mo' di base. Il curvo profilo delle tre absidi è sottolineato da archetti pensili, formati da conci alternati a laterizi, ritmicamente disposti a tre a tre tra una lesena e la successiva.


La chiesa è innalzata su una pianta basilicale; L'abside maggiore è ampia più del doppio delle due minori, cosicché queste ultime sono inglobate in essa per un terzo circa del loro perimetro, dando vita ad un carattere peculiare del romanico leontino che si ritrova anche nella vicina cattedrale.

lunedì 12 ottobre 2009

LA PIEVE DI LONGANA

Sulla Statale Ravenana, tra Ravenna e Forlì ( SS67 ), a Longana sorge la Pieve di S.Apollinare, di cui si hanno notizie dal 1079. La chiesa si presenta a navata unica, con un bel campanile quadrato e guglia, aggiunta moderna degli anni Trenta. È costruita sopra una più antica cappella edificata sul luogo che la tradizione dice essere stato la prima sepoltura di S.Apollinare, vescovo di Ravenna, martire e patrono della città.







LA PIEVE DI SAN PANCRAZIO A RUSSI


La Pieve di S.Pancrazio è una delle più antiche della zona: risale all'ottavo secolo, anche se tradizione vuole che sia stata edificata nell'anno 437 d.C. da Galla Placidia, figlia dell'Imperatore Teodosio, ma l'unico documento che accenna alla sua esistenza è del 963 d.C..

Tra il 1945 ed il 1946 , in seguito alle distruzioni bellche, subì un radicale restauro che modificò parzialmente l'aspetto originario. Anche la torre campanaria, in stile protoromanico, è stata rifatta nel 1950.


È la pieve più antica della zona, presenta tre navate con pilastri rostrati dalla base fino al tetto: pur essendo per metà rifatta, costituisce un'importante testimonianza di antica architettura religiosa.



venerdì 18 settembre 2009

LA PIEVE DI CARPEGNA

La Pieve di San Giovanni Battista di Carpegna è uno degli edifici ecclesiastici più antichi nel territorio del Montefeltro.





Un’epigrafe ci ricorda che in epoca romanica (1182) la chiesa fu interessata da una serie di lavori, dei quali in verità non è specificata la natura ma che certamente non furono i lavori di fondazione dell’edificio ecclesiastico; infatti alcuni documenti precedenti questo periodo (il più antico risale al 1125) già ne citano la presenza.



Si può perciò ipotizzare che in questo luogo esistesse una chiesa in epoca carolingia e che addirittura la sua fondazione possa essere spostata ai secoli IX e X. Come testimonianza del periodo carolingio troviamo nella pieve un pilastrino decorato con un nastro a treccia.






L’impianto romanico era certamente diverso da quello attuale: le tre absidi della chiesa ci fanno pensare all’antica presenza di tre navate al posto dell’unica navata attuale, ma anche un arco interno a tutto sesto ci rimanda ad un impianto a tre navate, dove l’arco consisteva nel collegamento del coro con le cappelle laterali.





La pieve di Carpegna si presenta oggi in perfette condizioni, anche nelle parti annesse del chiostro, e questo grazie ai risultati ottenuti dai recenti restauri.






Carpegna, capoluogo del Montefeltro, appartenne alla famiglia dei Conti di Carpegna, fra le più blasonate d'Italia, dalla quale derivano i Malatesta, i gloriosi Montefeltro e di Della Faggiola del notissimo Uguccione.




lunedì 14 settembre 2009

LA PIEVE DI MONTE SORBO

La Pieve di Santa Maria Annunziata sorge su un colle ( 441 s.l.m.) a pochi km a nord ovest di Mercato Saraceno. La zona nel IV sec. fu evangelizzata da S.Vicinio, ritenuto il primo vescovo di Sarsina, che qui vi giunse dalla Liguria a causa della persecuzione contro i cristiani voluta dall'imperatore Diocleziano. Su un rilievo antistante la facciata della pieve, si trova la fonte di S.Vicinio a proposito della quale, si narra che fosse il luogo dove il santo abbia condotto vita da eremita e dove sarebbe stato tentato dal demonio: la tradizione attribuisce a San Vicinio miracoli e prodigi tesi a liberare gli ossessi dalla possessione diabolica.





La data della fondazione della Pieve e' sconosciuta, ma la ricchezza e la tipologia dei reperti e degli elementi scultorei, fanno datare la sua costruzione al VIII° sec d.c. ...gli studiosi ritengono che il luogo ospitava gia' in epoca romana, una costruzione di carattere religioso: un tempio monumentale consacrato alla dea Cerere.
Anche se la prima notizia che la registra come pieve, risale all'anno 1223, e' certo che Santa Maria Annunziata assunse una notevole importanza fin dal secolo X, dato che un vescovo di Sarsina di nome Florentius, vi fu sepolto nel 995, come dimostra l'epigrafe sulla sua lastra tombale. Oltre che all'ampiezza della propria giurisdizione (da una fonte del 1384 apprendiamo che da essa dipendevano ben 14 cappelle vassalle) l'importanza della Pieve durante il medioevo era data dal fatto che la valle del Savio era una frequentata via di percorrenza dei Romei. La presenza di una pieve o di una abbazia con annesso un hospitale era di vitale importanza per i pellegrini che si recavano a Roma.

L'ingresso e' costituito da un semplice portale, con al centro una finesta al posto del rosone, mentre i gradini sono formati da pietre tombali.

Nonostante il fatto che l'aspetto esterno appaia modesto e costituito da materiali poveri, quali il laterizio, pietre di arenaria, gesso, pietre laviche incastonate nei muri perimetrali, la facciata della Pieve e' comunque impreziosita da antichi marmi di recupero.


L'abside (rivolto a est) e' semircolare con tre monofore e due lesene che non partendo dal basamento fanno supporre che originariamente, la parte che ne e' priva fosse inclusa nelle fondamenta della chiesa. La pieve e' stata oggetto di vari rifacimenti nel corso dei secoli e tra questi il piu' cospicuo pare essere quello del XII° secolo, improntato allo stile romanico. Nel muro dell' abside sono inseriti frammenti scultorei appartenenti ai secoli VI,VII e IX. Santa Maria Annunziata e' l'unica chiesa del territorio ad avere una pianta a croce greca.